Fendi Haute Couture Autunno Inverno 2022-2023 “Roma nel contesto globale”. Storia di RUNWAY RIVISTA.
“In questa stagione volevo allontanarmi da Roma, o almeno volevo collocare Roma in un contesto globale”, afferma Kim Jones, Direttore Artistico di Couture e Womenswear. “In questa raccolta, stiamo guardando frammenti di diverse città, vale a dire Kyoto, Parigi e Roma. La natura frammentaria delle cose riecheggia in tutta la collezione, come frammenti di memoria o impressione di cose passate, presenti e future.
In questa stagione Jones e gli artigiani degli atelier Fendi affrontano la collezione couture come un palinsesto, dove iterazioni, trasparenze e frammenti del passato vanno a comporre il presente e si muovono sottilmente nel futuro.
Le tradizioni dell'alta moda sono rese sia umane che accessibili, leggere con un senso di luminosità, lucidità e disinvoltura per chi le indossa. Sono finiti i grandiosi edifici, invece sostituiti da una sensazione di semplicità e azione più morbida e cedevole per la donna nell'abbigliamento.
Kyoto, la capitale culturale del Giappone, è il punto di partenza. Qui sono stati ritrovati frammenti di tessuto di kimono del Settecento, che sono diventati una base per il futuro sia come ricostruzioni che come reinterpretazioni nella collezione. Kata Yuzen, una meticolosa tecnica di stampa e pittura a mano
immutato per molte centinaia di anni, è ancora una volta utilizzato per queste realizzazioni.
Realizzati a Kyoto come tradizionali pannelli di seta, qui sono tagliati e riformati in modo asimmetrico in sagome di abiti lunghi fino al pavimento. Le foglie a cascata di Acer palmatum dal disegno del tessuto - chiamato Ode all'autunno nel 1700 - trovano varie forme ovunque, in particolare nella proliferazione di ricami delicati che raggiungono un crescendo negli ultimi abiti in tulle della collezione.
Si tracciano parallelismi tra Oriente e Occidente, maschile e femminile, naturale e artificiale, tradizione e moderno, fino all'autunno-inverno. Gli abiti di Kata Yuzen sono ripresi e trovano la loro controparte continentale nelle sinuose e scintillanti gabbie di cristallo che riflettono maggiormente lo spirito architettonico di Parigi nella loro costruzione e fabbricazione, ma alla fine ancora incorniciano e cedono al corpo.
Un senso del "japonisme" francese e dell'ornamento art déco nel flou, si unisce a una versione più italiana del sarto nella vigogna, in pelle e pelliccia. Cenni ai codici maschili della sartoria si trovano negli abiti in tessuto Vicuna e nei capi in pelle di vitello cognac, con le loro strutture, enfatizzate internamente ea volte esternamente. Ci sono anche piaceri personali, solo per chi li indossa nella costruzione di molti degli articoli: internamente, i tessuti tradizionali giapponesi sono usati come fodere e trapuntature negli abiti e come basi negli abiti.
Le eccellenze dell'atelier di pellicceria Fendi sono in mostra nella costruzione a intarsio della tuta in visone rasato. Qui viene realizzata una reinterpretazione astratta di un altro frammento di tessuto tradizionale giapponese del diciottesimo secolo: chiamato Rope Mountain, motiva e monumentalizza la collezione.
Foto per gentile concessione di: Fendi