Il cambio di potere di Versace: Dario Vitale entra, Donatella sale. Articolo di Eleonora de Gray, caporedattrice di RUNWAY RIVISTA. Foto per gentile concessione: GettyImages / Versace.
E così, la Maison Versace ha un nuovo maestro. Il trono dorato un tempo occupato dalla stessa Donatella Versace è ora nelle mani di Dario Vitale, ex direttore del design e dell'immagine di Miu Miu. Sebbene il gioco delle sedie musicali della moda non sia una novità, questa mossa segnala più di un semplice rimpasto creativo: è un completo ripristino dell'identità del marchio.
Donatella si ritira, più o meno
Dopo 27 anni al timone creativo, Donatella Versace sta barattando il suo blocco da disegno per un titolo più diplomatico: Chief Brand Ambassador. Una mossa cerimoniale? Forse. Ma non fatevi illusioni: Donatella non sta lasciando l'impero Versace. In realtà, si sta posizionando come sua eterna custode, assicurandosi che qualsiasi cosa venga dopo porti ancora la sua impronta digitale ad alto numero di ottani e incrostata d'oro.
Il suo addio su Instagram è stato prevedibilmente drammatico: un sentito omaggio a Gianni, un cenno al suo incrollabile team e una promessa enfatica di rimanere la più accanita sostenitrice di Versace. Il messaggio? Questo non è un addio; questo è un cambio di potere.
"Per me è sempre stato importante sostenere la prossima generazione di designer.
Sono entusiasta che Dario Vitale si unisca a noi e sono emozionato di vedere Versace con occhi nuovi. Voglio ringraziare il mio incredibile team di design e tutti i dipendenti di Versace con cui ho avuto il privilegio di lavorare per oltre tre decenni.È stato il più grande onore della mia vita portare avanti l'eredità di mio fratello Gianni.
Lui era un vero genio, ma spero di avere un po' del suo spirito e della sua tenacia.Nel mio nuovo ruolo di Chief Brand Ambassador, rimarrò il sostenitore più appassionato di Versace. Versace è nel mio DNA e sempre nel mio cuore".
Donatella Versace


Chi è Dario Vitale?
La risposta, almeno pubblicamente, è: non lo sappiamo davvero. Gli addetti ai lavori della moda hanno sussurrato del suo nome per settimane, ma l'uomo in sé ha mantenuto una presenza spettrale. Un indirizzo milanese e un vecchio elemento di design d'interni di un decennio fa sono tutto ciò che abbiamo su cui basarci, difficilmente gli elementi di un social media sensazione. Ma ciò che gli manca in personalità pubblica, lo compensa con il pedigree.
Da Miu Miu, Vitale è stato determinante nel creare la recente rinascita delle It-girl del marchio: pensate a micro-mini, lingerie scoperta e un mix tagliente di nostalgia e ribellione. Sotto la sua direzione creativa, Miu Miu è passata dall'essere la sorellina eccentrica di Prada a un colosso culturale, dominando i red carpet, runwaye mercati della rivendita. Ora, sta portando quel tocco magico a Versace.
"Sono davvero onorato di unirmi a Versace come Chief Creative Officer e di far parte di questa speciale e potente casa di moda di lusso creata da Gianni e Donatella. La casa di Versace ha un patrimonio unico che ha attraversato decenni e ha plasmato la storia della moda. Voglio esprimere il mio sincero ringraziamento a Donatella per la sua fiducia in me e per la sua instancabile dedizione allo straordinario marchio che Versace è oggi. È un privilegio contribuire alla futura crescita di Versace e al suo impatto globale attraverso la mia visione, competenza e dedizione".
Dario Vitale



Il legame con Prada
Il momento di questa assunzione è... conveniente. Con Capri Holdings (la società madre di Versace) ancora scossa dalla sua fallita fusione con Tapestry, le voci di una possibile vendita stanno circolando. E chi è stato ripetutamente associato all'acquisizione di Versace? Prada.
La scelta di Vitale sembra quasi profetica: un uomo interno posizionato perfettamente per una Prada-ificazione di Versace, qualora un accordo del genere si materializzasse. Se c'è qualcuno che sa come sposare l'eredità con l'iper-modernità, è lui. E siamo onesti: l'idea di un ibrido Prada-Versace è il tipo di sogno febbrile del lusso che farebbe andare in overdrive gli storici della moda.
Quale futuro per Versace?
Vitale assumerà il ruolo il 1° aprile, una data che sembra matura per l'ironia se le cose andranno male. La sua collezione di debutto, presumibilmente fissata per settembre a Milano, sarà il nostro primo vero sguardo alla sua interpretazione del DNA Versace. Rimarrà fedele al glamour esplosivo di Gianni? Inietterà un po' del caos decostruito di Miu Miu? O si scolpirà qualcosa di completamente nuovo?
Una cosa è certa: Versace non è nel business della sottigliezza, e non lo è nemmeno la sua nuova forza creativa. Il mondo della moda starà a guardare, e in un settore che prospera sul dramma, questo è il tipo di gioco di potere per cui viviamo.