Saint Laurent Primavera Estate 2025 “Autorità femminile”. Articolo di RUNWAY RIVISTA. Foto per gentile concessione di: Saint Laurent.
Anthony Vaccarello non è mai stato uno che si tira indietro dal fare una dichiarazione audace per Saint Laurent e, per la Primavera Estate 2025, l'ha portata a nuove vette, letteralmente. La sfilata di questa stagione si è tenuta nell'iconica sede della maison in Rue de Bellechasse, dove una scintillante struttura ovale dorata aleggiava sopra la runway, che incornicia lo spettacolo sottostante. L'ambientazione era una metafora sorprendente per la collezione stessa: elevata, audace e senza scuse potente. Nonostante le sfide di un giorno bagnato dalla pioggia runway, le modelle hanno sfilato con incrollabile sicurezza, il loro atteggiamento rispecchiava il tono autoritario della collezione. La scena era pronta per l'offerta più audace di Vaccarello finora, un omaggio inconfondibile al power dressing e all'energia assertiva delle donne moderne.
Questa stagione, Vaccarello ha canalizzato l'essenza stessa di Yves Saint Laurent, attingendo allo stile personale dello stilista per creare una collezione forte e intrisa di un senso di autorità. Il risultato? Una potente visione di donne vestite con abiti maschili oversize, cravatte larghe e accessori audaci, che evocano l'estetica androgina di cui Saint Laurent è stato pioniere.
La sartoria raffinata della collezione ne è stata la base. Abiti antracite, neri e prugna, abbinati a camicie e cravatte, hanno dominato la runway. Questi pezzi non riguardavano l'eleganza nel senso tradizionale, ma il controllo e l'emancipazione. Le giacche doppiopetto e i pantaloni a gamba larga erano strutturati, tagliati sapientemente e distintamente maschili, ma con un'energia che celebrava la forza e l'indipendenza della donna moderna. Vaccarello ha citato un'intervista in cui Yves Saint Laurent aveva osservato che la sua donna ideale era essenzialmente un riflesso di se stesso. Questa collezione ha catturato perfettamente quell'ethos, vestendo le donne con silhouette che irradiavano sicurezza e potere.
C'era anche un lato più soft nella collezione: lunghe tuniche damascate con cintura su pantaloni fluidi, accessoriate con bangle tintinnanti e collane a fil di ferro, che rendevano omaggio a Loulou de la Falaise, musa di lunga data di Yves. Questi look, sebbene più rilassati, non hanno mai perso il loro senso dello scopo, riflettendo l'abile capacità di Vaccarello di bilanciare le energie maschili e femminili.
Eppure, per quanto audace fosse la collezione, c'era qualcosa di profondamente personale in essa. I look da sera in broccato e gli abiti vaporosi di velo, che ricordavano la musa di Yves, Nan Kempner, parlavano delle donne che circondavano e ispiravano il fondatore della casa. La moodboard di Vaccarello includeva immagini di Yves scattate da Andy Warhol, potremmo supporre, un cenno all'eredità della casa e alle donne leggendarie che hanno contribuito a plasmarla.
La collezione "Feminine Authority" di Vaccarello è stata più di una semplice sfilata: è stata una dichiarazione. In un momento in cui la moda sembra ritirarsi in un territorio sicuro e minimalista, Vaccarello si è lanciato in avanti con una collezione che celebrava il potere, la forza e l'individualità. Il suo ritorno alle radici della casa, sia in termini di location che di ispirazione, è sembrato istintivo e intenzionale. All'inizio della Paris Fashion Week, Vaccarello aveva già affermato che in un mondo di tendenze fugaci, il vero potere non passa mai di moda.